Per metà della sua vita, la signora Sigurdardottir ha fatto la hostess nella compagnia aerea nazionale, e la sindacalista del personale di volo; poi, è entrata in politica. Socialdemocratica, fino all’altro ieri ministro degli affari sociali del governo appena caduto. Ha 66 anni e non ha mai nascosto i suoi orientamenti sessuali, ma neppure li ha mai ostentati. Ha due figli e dal 2002 è unita da una «convivenza registrata» alla giornalista Jonina Leosdottir. E da noi non si può parlare neanche piu’ di Pacs…..

18° GIORNO DALL’INIZIO DELL’ ATTACCO ISRAELIANO: 935 palestinesi morti di cui 382 bambini/donne, 3 giornalisti, 6 medici, 2 operatori UN; 4300 feriti di cui il 40% BAMBINI E DONNE.
13 le vittime israeliane, di cui 3 civili.

Sarà una combinazione ? O forse no? Negli ultimi anni sono spesso le donne ad occuparsi di politica estera (non in Italia ovviamente) e quando si tratta di guerre in corso il loro ‘genere’ salta ancor piu’ agli occhi. Trovo per esempio a dir poco inquietante questa Livni Tzipi che, a dispetto di un nome da favoletta buffa, si presenta invece sempre perfettamente a suo agio, brillante, ed eccitata come una padrona di casa che riceve i suoi ospiti, durante quei tesissimi incontri ufficiali in cui vengono decisi i destini di migliaia di bambini e civili ignari, impotenti e soprattutto innocenti. E’ sempre sorridente il Ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, anche quando si rifiuta di indicare i tempi dell’operazione «Piombo fuso», precisando però che non si tratta di una «occupazione. È una guerra al terrorismo: non chiediamo alla comunità internazionale di combattere con noi, ma di darci comprensione e un po’ di tempo». Tempo Tzipi, tempo per abbattere, combattere, sbattere tempo per uccidere Tzipi, tu che vieni al mondo per dare la vita!!!