Archivio mensile:giugno 2008

La Stessa Pietra

gerusalemme est.jpgNoi, europei senza un’Europa,
mediterranei di meduse,
popoli senza costituzione,
l’amor di patria mascherato
di lussuosi stracci,
venduti al nord dalle luci della mafia,
tessuti al sud dagli schiavi della mafia
giunti qui su carrette varate nei Regni della Fame
da organizzazioni transnazionali efficienti,
quelle sì, e criminali…

uomini e donne e bambini che non sanno,
dalla Fame alla Terra promessa.
Dove si è già colpevoli, di essere,
di esistere, punibili, reclusi per mesi
in campi di prigionia e integrazione
ma sicuri sì di uscire un giorno a conquistare il mondo, o soltanto un reality
notorietà di una stagione, trottola delle speranze illuse, e se avete lasciato la vostra terra e le vostre tradizioni,
e il vostro nome e quella luce,
abbandonate in questo luogo anche
l’anima
lasciatela una volta per tutte scivolare
in un mare di paillettes, dimenticando
la paura,
della morte, quel bisogno di essere, magari visti, addirittura registrati, e un giorno anche, ma uno solo, riconosciuti da chi vi porge un gelato.

E poi, la povertà
di spirito dei capi e dei capi dei capi,
la negligenza dei medici,
l’ipocrisia dei volontari….
E poi la solitudine, dell’occidente, in cui si muore ammazzati, da se stessi.

Perché allora non provare a danzare
e recitar o declamar poesie al suono delle nostre musiche
noi mediterranei di un mare senza meduse,
tutti insieme sulle carrette della fame,
discesi da Adamo,
salvati dall’arca,
legati alla stessa pietra,
devoti agli stessi comandamenti ?
Perché non ritrovarci noi di porto in porto
a cantar la nostra fratellanza,
la libertà di spirito e
l’universale e disattesa uguaglianza?

MADRI

la ciociara.gifBALLATA ALLE MADRI

Mi domando che madri avete avuto.
se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d’esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?

Se fossero lì, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate, a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?

Madri vili, con nel viso il timore
antico, quello che come un male
deforma i lineamenti di un biancore
che li annebbia, li allontana dal cuore,
li chiude nel vecchio rifiuto morale.

Madri vili, poverine, preoccupate
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.

Madri mediocri, che hanno imparato
con umiltà di bambine, di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.

Madri mediocri, che non hanno avuto
per voi mai una parola d’amore,
se non d’un amore sordidamente muto
di bestia, e in esso v’hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.

Madri servili, abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l’antico, vergognoso segreto
d’accontentarsi dei resti della festa.

Madri servili, che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo,beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.

Madri feroci, intente a difendere
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.

Madri feroci, che vi hanno detto:
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!

Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
nel vostro odio- addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.

E’ così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di essere uomini.

PROBLEMI DI DENARO

omicidi.jpgPer chi vuole liberarsi della moglie o del marito per una ventenne dell’Est o un ventenne di Cuba o per ereditare l’appartamento la legge italiana offre grandi possibilità.
Il giudice Bruno Tinti nel libro: ‘Toghe Rotte’ fornisce preziosi ragguagli agli aspiranti omicidii.
Per prima cosa bisogna disporre di una moglie o di un marito e di un buon motivo per sopprimerla/o, quindi la/lo si può eliminare. Chi vuole potrà dar sfogo al suo sadismo in quanto non considerato una seria aggravante.
Dopo l’omicidio bisogna correre subito dai Carabinieri per autodenunciarsi, spiegare i dettagli del delitto e far rintracciare gli strumenti utilizzati per compierlo (punteruolo, pistola, martello, ecc.). Non sussistono più i pericoli di inquinamento delle prove e di fuga. L’arresto non è perciò necessario. In attesa del processo si potrà continuare la propria normale attività.
Per l’uxoricidio è previsto l’ergastolo, ma il marito, o la moglie, può dimostrare di ‘aver agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui’ (art. 62 n.2), ad esempio le corna, essere disponibile a risarcire i parenti della ex moglie/marito (art. 62 n.6) e chiedere il rito abbreviato.
Il giudice, dotato di calcolatrice, comincia a detrarre:
– la pena, senza le aggravanti, non è più l’ergastolo, ma il carcere per 24 anni
– meno un terzo, art. 62 n.2 (stato d’ira) = 16 anni
– meno un terzo, art. 62 n.6 (risarcimento) = 11,33 anni periodico
– meno un terzo, art. 62 bis, attenuanti generiche (concesse a tutti) = 7,5 anni
– meno un terzo per il rito abbreviato = 5 anni
– se l’omicidio è avvenuto prima del maggio 2006 sono scontati tre anni per l’indulto ceppalonico = 2 anni con la sospensione condizionale della pena.
Nel caso la Giustizia sia particolarmente severa con una condanna a tre anni, il marito verrebbe affidato ai servizi sociali.
L’uxoricidio conviene. Un libro, la sponsorizzazione di una linea intimo maschile e una serata da Vespa. Si può raggiungere la tranquillità economica. In Italia le mogli e i mariti sono utili, anche da morti.

Festa di Paese

dscn1380.jpgSardegna mia amata, quando avrò piu’ il coraggio di mollar tutto e correre da te? per farmi avvolgere dal tuo vento impetuoso e solleticare dal roseo granito per poi perdermi nel nulla… primitivo!

FUTURE REGINE

william & kate.jpg…. nulla da fare ragazze, ormai tocca sgobbare!!! a tutte! anche alle Principesse (… o quasi…)! Che tempi!!! La regina Elisabetta ha chiesto al nipote William di aspettare ancora un po’ prima di annunciare ufficialmente il fidanzamento con la girlfriend di lunga data Kate Middleton: secondo indiscrezioni raccolte dal tabloid «Mail on Sunday» la sovrana vorrebbe che prima dell’annuncio la ragazza si trovasse «un vero e stabile lavoro a tempo pieno». La girlfriend del futuro re d’Inghilterra ha lasciato l’anno scorso un impiego a tempo pieno come acquirente di borse all’ingrosso per i negozi di una catena d’abbigliamento e si occupa adesso saltuariamente di fotografia. Per la regina Elisabetta non basta: bisogna che la ragazza intraprenda una adeguata carriera professionale. Ne va dell’immagine di William e della monarchia britannica, che ne soffrirebbero se Kate non trovasse un lavoro stabile in cui impegnarsi con la massima serietà. Meglio commerciante che regina? Puah!!!!